Da oggi in Ripari nasce una squadra, formata da 6 educatori/psicologi, con compiti di Pronto Intervento Educativo per prestare aiuto agli hikikomori ovvero i giovani ritirati sociali.
Il team è selezionato in base a uno specifico profilo, tra cui età (sono tutti under 30 anni; questo non per discriminazione, ma per vicinanza ai ragazzi) e interessi (gaming online). 6 educatori divisi su 6 assi territoriali che includono alcuni Municipi di Milano, hinterland e altre province lungo quell’asse: Milano-Varese, Milano-Pavia, Milano-Sondrio, Milano-Mantova, Milano città.
Chi sono gli hikikomori: sono giovani ritirati sociali, per la maggior parte maschi, che tendono a evitare il contatto diretto con la scuola in primis, con il gruppo dei pari in seconda battuta, nei casi più radicali anche con i familiari; si chiudono in stanza e ricostruiscono lì dentro il proprio universo, usufruendo della virtualità offerta da internet e dal gaming online (anche se non deve essere confusa con la dipendenza da internet, che a volte è presente, ma in quanto ricaduta secondaria!).
Non esistono stime realistiche dell’entità del fenomeno, che al momento è fuori dai radar; per le loro caratteristiche, gli hikikomori finiscono dentro le stime relative ai NEET, che in Italia sono il 23.4% dei giovani tra i 15 e i 24 anni. La nostra esperienza sul campo ci ha permesso di profilare due idealtipi di NEET: quelli ad alta intensità di rapporti sociali (per dirla in termini colloquiali: quelli che bighellonano in giro con gli amici) e quelli che tendono al ritiro. Di questi ultimi ci occupiamo con questo nuovo progetto.
Negli anni abbiamo conosciuto hikikomori attraverso tanti canali: lavorando a scuola, dove ogni tanto alcuni ragazzi che seguivamo si sono letteralmente dileguati; lavorando con i Servizi Sociali, in seguito a segnalazioni della scuola o spontanee della famiglia; lavorando con i gruppi di genitori, che spesso ci raccontano dei loro figli chiusi in casa; lavorando con gli anziani, che, capita, hanno il compito di stare in casa con i propri nipoti chiusi in camera mentre i genitori sono al lavoro. In ognuno di questi contesti ci siamo accorti di una cosa: dell’inadeguatezza degli strumenti disponibili per far fronte al problema.
Per questo abbiamo pensato a una Squadra di Pronto Intervento Educativo, composta da giovani professionisti sensibili e formati, disponibili a recarsi presso il domicilio delle persone in orari che altri reputerebbero “indecenti”: sera tardi, mattina presto, insomma quando serve, per andare incontro ai bisogni di questi ragazzi che spesso invertono i ritmi sonno-veglia, rimanendo svegli la notte e dormendo il giorno.
Il nostro metodo di aiuto per gli hikikomori
La parola d’ordine dei nostri operatori è NIENTE PREGIUDIZI. Riteniamo, infatti, che gli hikikomori non siano solo “ragazzi problematici”; si tratta, invece, di adolescenti e post-adolescenti che incarnano una critica a volte radicale alla contemporaneità, fatta di competizione, di culto del sé, di scarsità di tempi da dedicare alla relazione e alla crescita interiore. Le ferite che i ragazzi hikikomori presentano sono la testimonianza di un benessere economico raggiunto spesso a costo dell’autenticità umana e della cura.
Per questo motivo, il nostro metodo, l’Open Dialogue (che noi traduciamo con “Dialogo franco”), mette al centro il ragazzo hikikomori e il suo punto di vista, e cerca di renderlo visibile ai genitori, alla famiglia allargata, alla scuola e agli altri operatori presenti sul campo. Nel frattempo, con il ragazzo si instaura un confronto paritario e aperto sui temi di cui si fa portavoce e interprete, cercando di disintossicare alcune narrazioni eccessivamente pessimistiche o ciniche. È la fiducia che si crea tra operatore e ragazzo il guscio principale dentro il quale far nascere un nuovo piccolo mondo alternativo a quello della stanza chiusa e buia.
Contatti
Se conoscete qualcuno che in questo momento è in difficoltà e secondo voi merita un’opportunità, non esitate a chiamarci o a scriverci: 370 1381145, davide.magistroni@aclimilano.com
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Scarica la brochure di presentazione del servizio “Interventi di aiuto per ragazzi ritirati sociali“