Lo scorso ottobre ha preso avvio all’interno del Distretto di Corsico (comuni di Assago, Buccinasco, Cesano Boscone, Corsico, Cusago e Trezzano sul Naviglio), un nuovo progetto biennale di intercettazione e risposta al disagio minorile dal titolo “Antenne del Corsichese”.
Il progetto, promosso da Cooperativa Ripari in parternship con Cooperativa Lule e Associazione Polisportiva Rugbio ha ottenuto il sostegno di Fondazione di Comunità Milano Onlus.
“Antenne del Corsichese” intende affrontare la tematica dell’intercettazione e risposta al disagio minorile sperimentando un modello innovativo che integri risorse istituzionali, associative e di cittadinanza attiva. L’approccio alla problematica è centrato sulla costruzione di reti di “antenne”, connesse alle figure dei tutor territoriali e alle reti già esistenti, in un’ottica di corresponsabilizzazione comunitaria e responsabilità diffusa.
Cosa è stato fatto in questi primi mesi?
Il progetto ha preso avvio coinvolgendo in primis risorse e attori con cui i tre soggetti partner hanno già avviato specifiche collaborazioni e sinergie, con la prospettiva di allargarsi, strada facendo, ad altre realtà interessate.
I tre tutors di progetto stanno incontrando infatti le realtà del territorio e hanno già partecipato a dei tavoli di azione di comunità per presentare l’iniziativa.
Il 5 marzo, poi, è previsto il primo incontro delle antenne che sono state fino ad ora “ingaggiate”.
Il 20 marzo, infine, lo staff di progetto parteciperà al tavolo di intervisione delle assistenti sociali del distretto.
Quali sono le finalità del progetto?
La finalità della proposta progettuale è quella di sperimentare un modello innovativo di intercettazione e risposta al disagio minorile capace di operare in termini preventivi, integrando risorse istituzionali, associative e di cittadinanza attiva, sperimentando l’utilizzo di logiche innovative che riportino al centro il valore autentico del lavoro sociale, in una costante connessione tra il livello micro, della singola presa in carico, e quello macro, accompagnando e sostenendo processi di organizzazione di comunità. La strada scelta è quella di far assumere, a tutti i soggetti attivi all’interno del progetto, o che in qualche modo saranno interessati dagli interventi, un ruolo di protagonismo effettivo, che parta da un diverso utilizzo della dimensione del potere, inteso come possibilità di incidere sulle scelte, e che restituisca empowerment individuale, di gruppo, comunitario.
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